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domenica 20 gennaio 2013

Dialogo tra l'Ansia e il Buonsenso, ovvero le iscrizioni alla scuola media

Termina la scuola primaria. O quasi. Siamo solo a Gennaio, ma è già ora di iscrizioni. Panico. Il nostro pargolo dovrà lasciare il nido caldo della scuola "elementare" per andare in quel covo di bulli che è la "scuola media". 
Le scuole cominciano ad organizzare riti di accoglienza e open days per mostrare ai futuri iscritti il loro lato migliore. I genitori, soprattutto se sono alla prima esperienza, non sanno che pesci prendere. E spesso sono loro stessi ad essere presi da ansie e paranoie. 

In questi giorni ho parlato, per il ruolo che ricopro, con tanti genitori che dovranno iscrivere i figli in prima media: accanto a loro, durante i colloqui, aleggia uno spettro che fa da cattivo consigliere: l'Ansia. Si maschera, talvolta, da Cura e Attenzione, talaltra da Senso di Colpa del genitore lavoratore. Ecco, di solito, che cosa sussurra all'orecchio dei genitori: 

"Chiedi ai tuoi vicini, a tua cognata, all'insegnante in pensione che abita al piano di sopra e fidati ciecamente dei loro consigli, perché hanno già sperimentato questo mondo a te ignoto che si chiama scuola media"
Allora il Buonsenso, che passa di lì, a volte travestito da vecchio nonno, a volte da dirigente scolastico, prova a sussurrare, per lo più inascoltato: 
"Evita di fidarti troppo dei commenti di amici e vicini di casa perché: 
  • i ricordi di chi ha frequentato una scuola sono sempre distorti dall'emotività 
  • le esperienze personali sono sempre legate alla singola persona e sono irripetibili
  • i giudizi sulle pratiche didattiche partono sempre dall'idea di scuola che una persona ha, e che nella maggior parte dei casi è diversa dalla vostra
  • i giudizi dei genitori sono sempre mediati dai figli: i genitori non sanno mai realmente che cosa succede in classe.
Ma l'Ansia prosegue imperterrita, sibilando velenosa, consapevole della presa che hanno le sue parole:
"Cerca una scuolina piccola, raccolta, dove gli insegnanti possano controllare tuo figlio in ogni momento della giornata senza mai perderlo di vista un istante... pensa a com'è bella la sua scuola elementare, com'è accogliente la sua aula, come sono premurose le sue maestre..."
... e il Buonsenso:
"Chiedi piuttosto informazioni sulle strutture: gli spazi e la loro organizzazione sono fondamentali per una buona didattica. Più una scuola ha spazi a disposizione (e li usa), migliore sarà il percorso didattico di tuo figlio. Senza contare che la probabilità di incidenti è maggiore in spazi angusti, mentre è molto minore la possibilità di organizzare attività interessanti." 
Però l'Ansia incalza: 
"Tu sei la persona che meglio conosce le esigenze di tuo figlio, quindi devi fare di tutto perché la sua classe sia adatta a lui, devi scegliergli i suoi insegnanti e i suoi compagni e magari, possibilmente, farlo restare con i tutti gli amichetti della scuola primaria... così potrai stare tranquilla, conosci già le famiglie, non avrai sorprese..."
Ed ecco il Buonsenso che ci riprova, ormai un po' sfiduciato: 
"Non pretendere di costruire tu stessa la classe di tuo figlio, costringendolo a stare con i compagni che ha avuto alle elementari e magari anche all'asilo: i bambini cambiano, crescono ed hanno diritto a farsi nuove amicizie; spesso i compagni della scuola primaria, una volta arrivati alla scuola media cominciano ad ignorarsi. E quel che è peggio, se la scuola ti accontenta, probabilmente costruirà un gruppo- classe non omogeneo (cosa dannosissima per una buona didattica)"
Poi l'Ansia si accalora, mettendo in tavola un carico da novanta: 
"Ricorda che tuo figlio non è proprio come tutti gli altri, non è pronto per affrontare un ambiente così pericoloso, è ancora piccolo, infantile, bisognoso di cure e protezione... "
E il Buonsenso, avvilito: "non pensare che tuo figlio sia il più piccolo, il meno maturo, il più bisognoso di cure e protezione: tutti i ragazzi che arrivano in prima sono così, tutti i genitori li descrivono in questo modo."
Allora l'Ansia comincia a giocare scorretto: "Cerca una scuola senza alunni stranieri, mi raccomando! Lo so che non sei razzista, e che il bimbo cinese che c'era alle elementari era così carino... ma ora tuo figlio dovrà prepararsi per il futuro e con gli stranieri in classe resterà indietro con il programma, senza contare che, si sa, i bulli sono di solito ragazzi stranieri... "
A questo punto il Buonsenso potrebbe ribattere che i ragazzi stranieri sono ormai, in molti casi, nati in Italia, che molti di loro hanno ottimi risultati scolastici, che comunque l'Italia è ormai un Paese multietnico e non si può pensare di creare una nicchia per tener lontani i ragazzi italiani da quelli che saranno i loro compagni di vita e di lavoro in futuro... e soprattutto potrebbe gridare a gran voce che non si può restare indietro col programma, dal momento che i programmi non esistono più da un pezzo e sono stati sostituiti dalle Indicazioni, che "indicano" tutt'altro .... Ma il Buonsenso, essendo pieno di buonsenso, capisce che contro l'Ansia non c'è partita e si ritira in buon ordine.
Peccato che, in questo modo, a perdere sarà il futuro alunno della classe prima.